Parma 18 settembre – Libreria Diari di Bordo
Venerdì 18 Settembre, alle 18, alla Libreria Diari di Bordo (Borgo S. Brigida, 9 Parma) si terrà il secondo incontro della rassegna Gente di Fotografia organizzata dall’associazione di documentazione sociale Le Giraffe in collaborazione con la Libreria indipendente e l’associazione Amemì. Il fotografo Giulio Di Meo presenterà i suoi ultimi due libri fotografici: “Il deserto intorno”, realizzato con immagini scattate nei campi profughi Saharawi al confine tra Algeria e Mauritania, e “Sem Terra”, una raccolta di ritratti realizzati per celebrare i trent’anni di vita del Movimento brasiliano dei lavoratori Sem Terra (MST).
“Il deserto intorno” racconta la fatica, la speranza, la lotta di migliaia di donne, giovani e anziani che dal 1974 vivono una vita da rifugiati nel deserto inospitale del Sahara attorno a Tindouf, nel sud-ovest dell’Algeria. I proventi del libro saranno devoluti all’Associazione delle famiglie dei prigionieri e dei desaparecidos Saharawi. “Sem Terra” racconta trent’anni di storia e di volti dell’MST, un movimento di agricoltori e braccianti che lotta per la terra contro i grandi proprietari terrieri e lo strapotere dell’agronegòcio. L’MST è oggi il movimento sociale più grande dell’America Latina e conta più di 2000 persone. Il libro finanzierà la ristrutturazione della scuola nazionale “Florestan Fernandes”, una realtà educativa dell’MST.
Giulio Di Meo (Capua, 1976) è un fotografo freelance impegnato da anni nell’ambito del reportage e della didattica. Organizza incontri e workshop di reportage e street photo-graphy, in Italia e all’estero, e laboratori per bambini, adolescenti, immigrati e disabili per promuovere la fotografia come strumento di espressione e integrazione. Redattore della rivista di fotogiornalismo Witness Journal, porta avanti i propri progetti in modo indipendente. Collabora con diverse associazioni e ong, in particolare con l’Arci, con la quale dal 2007 organizza workshop di fotografia sociale in Brasile, Camerun, Cuba, Saharawi. Di Meo crede nella fotografia come strumento per informare e denunciare e come mezzo di cambiamento personale, sociale e politico. È convinto che il reporter non può limitarsi solo a informare ma deve agire concretamente, impegnandosi nelle realtà che documenta. Dal 2003 lavora al progetto fotografico “Riflessi Antagonisti” sulle realtà e lo sfruttamento dei Paesi latinoamericani. Nel gennaio 2013 ha pubblicato il libro fotografico Pig Iron, un racconto sui contadini brasiliani vittime delle ingiustizie sociali e ambientali commesse dalla multinazionale Vale.